Mi sono trovata molte volte a un bivio, consapevole di un nodo che non riuscivo a sciogliere.
Sentivo la necessità di comunicare, di esprimere un’idea, di risolvere un conflitto, ma in quel momento mi mancava la connessione giusta, quella che permette a due persone di capirsi davvero.
La mancanza di quella connessione, di un reciproco “dare e ricevere”, rischiava di creare vuoti che si potevano riflettere sul benessere dei genitori come coppia. In molti casi, il grande ostacolo a trovare questo equilibrio non è solo il peso delle responsabilità quotidiane, ma la mancanza di sostegno emotivo reciproco.
Essere genitori è un viaggio straordinario, ma è anche un cammino che richiede una grande dose di pazienza, dedizione e, soprattutto, un equilibrio. Quando una mamma e un papà sono coinvolti in questo percorso, sembra che il tempo per sé stessi sparisca, soprattutto nei primi anni di vita del bambino.
La verità è che il benessere di uno dei due genitori è intimamente legato al sostegno reciproco.
Quando un genitore è costantemente interrotto e non ha tempo per prendersi cura di sé, inevitabilmente l’umore ne risente, la stanchezza si accumula e la qualità delle interazioni familiari diminuisce.
Ogni sabato mattina, la mia routine inizia con un desiderio semplice: concedere al mio partner di godersi un po’ di tempo per sé. Da quando è nato nostro figlio, la mattina cerca me, così mi resta facile lasciarlo dormire o portargli il caffè a letto (piccole cose che so che a lui piacciono, per dimostrargli che lo amo).
Poi c’è anche la realtà, che quando il mio piccolo si sveglia e inizia a chiamarmi, il tempo che magari avevo pianificato per me stessa (alle 06:00!) svanisce. I suoi bisogni sono immediati: la colazione, il cambio del pannolino, la necessità di essere rassicurato, di essere coccolato. E mentre cerco di organizzarmi, penso ogni secondo a quanto amo il mio partner, al fatto che ci dividiamo tutto il quotidiano e che non mi fa mai mancare nulla o tantomeno sentire sola. Ma se ogni tanto posso fargli fare quello che gli piace faccio volentieri un’eccezione e non mi pesa, anzi! Il patatino tutto per me è sempre una festa!
A volte devo chiederlo esplicitamente, è vero, ma è un compromesso che abbiamo raggiunto con il mio amato maritino: io la sera dico a nostro figlio (che già capisce) che la mattina dopo può svegliare papà così mamma riposa e mio marito si lascia svegliare dalle coccole e porta di soppiatto Junior in salotto per lasciare a mamma un paio d’orette tutte per sé. In fondo quanto può isolarsi una mamma dentro casa? Il tempo di una doccia, di fare una mezz’ora quello che le piace e sarà di nuovo qui, per Junior e papà! Di solito è il tempo di una colazione, lavarsi e vestirsi, giocare un po’ insieme e mamma è di nuovo qui, con la testa leggera e tanta voglia di noi!
Trovare del tempo per sé come genitori è indubbiamente una sfida. Richiede comunicazione, compromesso e la volontà di entrambi di dare priorità non solo ai bisogni del bambino, ma anche al benessere individuale e di coppia. Non è un lusso egoistico, ma una necessità per ricaricarsi, mantenere la propria identità e nutrire la relazione che è il fondamento della famiglia.